Lupita Nyong’o è il Fiore

Se dovessi immaginare un fiore parlante, avrebbe la voce di una donna, sicura di sé, vanitosa, consapevole che chiunque cadrebbe ai suoi piedi. Nel video di Nature is speaking è Lupita Nyong’o, la bella attrice keniota, a dar voce al fiore, un elemento immancabile per la vita sulla Terra.

Origine della Foto: Forbes.

I fiori nelle nostre vite

I fiori ci accompagnano nella nostra vita quotidiana da sempre. Ci aiutano nelle nostre relazioni sociali, dandoci man forte quando dobbiamo mandare un messaggio che non avremo mai il coraggio di dare a voce. Un ti amo, un mi dispiace. Siamo umani, e spesso ci facciamo prendere dalla paura o dall’orgoglio. I fiori ci danno la loro audacia. Li usiamo per abbellire le nostre case, rendendole così più vivibili, e noi ci prendiamo cura di loro, proteggendoli dalla pioggia battente e dando loro l’acqua necessaria per sopravvivere (quando sono fortunati e si trovano nella casa di un pollice verde).

Quando pensiamo ai fiori, quali ci vengono in mente? Gerani, orchidee, calle, peonie. Tutti fiori da arredamento. Ma in realtà i fiori sono più di semplici soprammobili.

Cos’è veramente un fiore?

Ripassiamo un po’ di botanica. Il fiore è scientificamente inteso come l’organo riproduttivo di quelle piante facenti parte della divisione delle Angiosperme, che letteralmente significa “piante che si riproducono grazie ai fiori”, e rappresentano le piante più evolute.

Non siamo così diversi da loro

Probabilmente siamo più abituati a paragonarci agli animali piuttosto che ai fiori. Ma in realtà, abbiamo qualcosa in comune, dopotutto deriviamo dallo stesso progenitore ancestrale (sto parlando del Last Unknown Common Ancestor, cioè LUCA, di cui ho già accennato in un precedente articolo che potete leggere qui). Infatti, i fiori si riproducono in maniera sessuata, proprio come noi umani. Ci sono fiori che possono avere solo organi maschili, noti come stami, altri solo femminili, i pistilli, oppure ci sono fiori ermafroditi che li possiedono entrambi contemporaneamente. La fecondazione avviene quando i gameti maschili, contenuti nel polline, raggiungono quelli femminili, gli ovuli, che si trovano nel gineceo.

In questa immagina l’artista gioca appunto con la somiglianza fra organi riproduttivi vegetali e umani, e più sotto trovi anche immagini scientifiche che li ritraggono in dettaglio.

Ma sapete da chi dipendono i fiori per riprodursi?

Dall’ambiente stesso in cui si trovano.

L’incontro tra polline e ovulo, avviene grazie al vento, o agli insetti, o anche dell’uomo, che del tutto casualmente permettono lo sviluppo di nuovi semi, che spargendosi, daranno origine ad altri fiori.

La natura è fantastica non credete anche voi?

Lo sappiamo fin da piccoli…

Quindi i fiori sono molto di più. Lo diceva anche una vecchia canzoncina per bambini, col testo di Gianni Rodari: “ci vuole un fiore per fare un tavolo”. Perché? Beh, perché…

Per fare il tavolo, ci vuole il legno
per fare il legno ci vuole l’albero
per fare l’albero ci vuole il seme
per fare il seme ci vuole il frutto
per fare il frutto ci vuole un fiore
per fare un tavolo ci vuole un fiore

Una curiosità sui fiori

Sappiamo bene che la natura non lascia mai niente al caso. E noi uomini siamo bravi a studiare questa apparente casualità, individuandone le leggi e le interazioni che la regolano. Non è un caso infatti, che i fiori abbiano spesso le medesime strutture e forme geometriche, o lo stesso numero di petali. La maggior parte dei fiori ha 3 petali (come gigli e iris), 5 petali (ranuncoli, rose canine, plumeria), oppure 8, 13 (alcune margherite), 21 (cicoria), 34, 55 o 89 petali.

Questi numeri non sono casuali, ma sono gli stessi che ritroviamo nella serie di Fibonacci, dove ciascun numero equivale alla somma dei due precedenti. Alla base di queste geometrie ci sono dei precisi pattern molecolari e cellulari che regolano non solo il numero dei petali, ma anche delle infiorescenze di alcuni fiori, come girasoli o margherite. Se volete approfondire questo aspetto “matematico” della biologia, sul database “PubMed” ci sono diversi articoli scientifici che parlano di questi meccanismi, molti sono a pagamento, ma se siete degli studenti universitari potete farvi accesso gratuitamente.

Nell’immagine qui sotto vedi appunto la sequenza di Fibonacci e una pianta che la rappresenta geometricamente.

I fiori sono vita

Ci pensiamo mai al fatto che senza i fiori non avremmo niente di tutto ciò che possediamo oggi?
La frutta, la verdura, tutti gli alimenti di origine vegetale derivano da un fragile, ma potentissimo, elemento vivente. Soltanto che siamo più abituati a vedere i frutti del fiore, piuttosto che il fiore stesso. In effetti noi stessi siamo a volte più presi a vedere il risultato, piuttosto che ad apprezzare la fatica fatta per ottenerlo.

Quando l’ho capito?

L’anno scorso sono stata in Sardegna in primavera, forse la stagione più bella per vedere il verde che quell’isola possiede, in estate tanto martoriata dagli incendi. Passeggiando per la campagna, le mie zie, che fieramente portano avanti il lavoro delle contadine, mi hanno fatto conoscere moltissimi fiori di piante, di cui normalmente non si ha idea di come siano i fiori, perché di loro conosci solo i frutti. Quello che mi ha sorpreso è il melo: la bellezza dei suoi fiori è spesso offuscata da quelli dell’arancio.

 I suoi fiori sono bellissimi, bianchi, di una semplicità disarmante. Ancora più disarmante è pensare al processo biologico che li ha generati, e quello che seguirà per la nascita del frutto.

Quanto costa un fiore?

La fioritura e la nascita del frutto sono due fasi estremamente costose in termini energetici per la vita di una pianta. L’energia necessaria per questi processi viene ottenuta dall’ambiente che le circonda.

Cosa succederebbe se, tra qualche anno, questo ambiente diventasse inadatto alla vita degli alberi? Se improvvisamente non ci fosse più abbastanza acqua per dissetarli tutti? Se ci fosse troppa CO2, e le piante non riuscissero più a convertire in O2 perché sature? Gli alberi non fiorirebbero più. Senza fiori, non ci sarebbero i frutti. Senza i frutti, niente energia per noi.

Le persone sottovalutano il potere di un piccolo fiore. Ma la loro vita comincia con me, e potrebbe finire senza di me.

Dal video di Nature is Speaking “Lupita Nyong’O is The Flower“.

I fiori invisibili

Noi uomini abbiamo preso una strada pericolosa, quella dello sfruttamento incosciente del Terra, come se fosse nostra, dimenticando che siamo vitalmente legati a Lei.

Fermiamoci a pensare alla fatica che un albero ha messo per la generazione di un fiore, e poi del suo frutto. Non è tanto lontana dalla fatica che noi uomini facciamo quando vogliamo avere un figlio.

Chi siamo noi per togliere alle piante ciò di cui hanno bisogno per vivere e riprodursi?

Il nostro ruolo

In questi articoli continuo a ripetere lo stesso mantra: dobbiamo fare qualcosa. Oggi vorrei aggiungerne uno nuovo: per poter aiutare la natura al meglio, dobbiamo sentirla. In una parola, dobbiamo essere più biofili (aggettivo riferito alla biofilia, il tema di un articolo che ho già scritto, per leggerlo clicca qui)
Quindi ripetiamo insieme: sentiamo la natura, conosciamo la natura e salviamola.

PS. Sapete che amo la condivisione, perciò sarei molto curiosa di sapere cosa ne pensate di questo video.
Magari, se tra di voi c’è qualche botanico o biologo vegetale, potete anche spiegarci come avviene il processo di fioritura! Purtroppo, è una scienza che io, e molti altri, conosciamo poco, quindi date sfogo alla vostra sapienza! ?

SILVIA ARBA

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