Eccoci di qui per parlare di un nuovo video di Nature is Speaking, la campagna di sensibilizzazione promossa dall’associazione Conservation International. Nell’articolo di oggi vi parlerò del monologo di Penelope Cruz, che in questo breve filmato interpreta l’elemento vitale per eccellenza: l’acqua.

Perché acqua=vita?

Fin da piccoli ci viene insegnato che l’acqua è imprescindibile per la vita sulla Terra, senza di lei nessun organismo vivente si sarebbe mai potuto generare ed evolvere. Inoltre, non è incredibile che la stessa percentuale di acqua nel corpo umano, sia la stessa che ricopre la Terra, ossia il 70%?

Il mio spirito di bambina curiosa, che mai se ne è andato e spero mai se ne andrà, mi fa domandare: perché? Perché l’acqua è così importante? Probabilmente mi ero già posta questa domanda da piccola, ma la mia timidezza mi ha impedito di fare alla maestra questa domanda. Mi ci sono voluti 3 anni di università e 4 esami di chimica per cercare di darmi una risposta.

L’acqua è una questione di chimica

Prima di addentrarci nell’importanza dell’acqua da un punto di vista biologico, dobbiamo soffermarci a pensare che innanzitutto l’acqua è un elemento chimico. È una molecola unica, non ne esistono altre come lei. La sua formula molecolare è H2O, quindi è formata da 2 atomi di idrogeno che si legano strettamente ad un atomo di ossigeno. Apparentemente può sembrare una molecola semplice, visto che ne esistono altre formate da più di soli 3 atomi. Ma non è così. Infatti, idrogeno e ossigeno, sono molto diversi tra loro, basta dare un’occhiata alla tavola periodica degli elementi.

L’idrogeno è il primo elemento della tavola, nella prima colonna, il che significa che ha solo un elettrone esterno (tutti gli atomi possiedono degli elettroni sulla “superficie” esterna, necessari per legarsi agli altri atomi e formare molecole). L’ossigeno è sulla sesta colonna, quindi ha 6 elettroni esterni, caratteristica che lo rende molto più grande dell’idrogeno in termini di spazio occupato.

La reazione

L’acqua si forma quando i due elettroni dei due atomi di idrogeno, interagiscono con i sei elettroni più esterni dell’atomo di ossigeno. In questo modo i due atomi raggiungono nello strato più esterno una condizione di equilibrio, che in gergo chimico si chiama “ottetto”, perché tutti gli atomi coinvolti nel legame hanno sul loro strato esterno 8 elettroni. Per poter svolgere artificialmente questo tipo di reazione, sono necessarie condizioni di temperatura e pressione molto difficili da ricreare, sia in termini pratici che economici. Infatti, per raggiungere l’equilibrio della molecola d’acqua, stando alle leggi dell’entropia, è necessaria molta energia, motivo per cui la sintesi chimica dell’acqua non è una strada percorribile.

L’unicità dell’acqua

Il fatto che l’uomo non sia in grado di prodursi l’acqua da solo, è già di per sé una caratteristica che rende questo elemento essenziale per la sopravvivenza della specie umana, e di tutte le altre specie viventi. Un altro fattore che rende l’acqua speciale rispetto a qualsiasi altra molecola esistente, è il fatto che è l’unica sostanza che in natura esiste contemporaneamente nei tre stati fisici: solido, liquido e gassoso.  

Ovviamente non è sempre stato così. Agli albori del nostro pianeta, l’acqua esisteva prevalentemente in forma gassosa, come vapore acqueo. Per raggiungere lo stato in cui si trova oggi ci sono voluti miliardi di anni.

Cosa potrebbe succedere se uno dei tre stati in cui si trova oggi l’acqua, dovesse scomparire perché non ci sono più le condizioni ambientali per mantenerlo? Si creerebbe un disequilibrio, di cui però non possiamo conoscere le conseguenze, perché in una condizione di quel tipo non siamo mai vissuti.

L’acqua e la vita microscopica

Se chimicamente l’acqua è unica, lo è anche, e soprattutto, biologicamente. La frase “l’acqua è vita”, non è semplicemente un’unione di tre parole messe vicine per fare effetto, ma è l’affermazione più vera che si possa fare. Sin dalla sua formazione, l’acqua ha permesso alla vita di svilupparsi al suo interno. L’acqua è il solvente in cui si possono disciogliere le molecole organiche, che poi unendosi tra loro si sono organizzate in strutture più complesse, le cellule, le quali, vista la loro storia evolutiva, sono fatte d’acqua. Quindi se le singole cellule sono composte d’acqua, la stessa cosa vale per gli organismi pluricellulari come l’uomo, le piante e gli animali. Organismi viventi. Quindi sì, è vero, l’acqua è vita.

L’acqua e la vita macroscopica

Come già detto, sia le cellule microscopiche che gli organismi più grandi sono formati dall’acqua, e questo implica una dipendenza vitale dalla stessa. Questo si riflette anche a livello sociale nella storia degli esseri umani. Da sempre gli uomini si sono insediati vicini ai corsi d’acqua dolce, dai quali potevano approvvigionarsi facilmente. In effetti, pensandoci, tutte le grandi città con una lunga storia, sorgono su corsi d’acqua. Parigi sulla Senna, Roma sul Tevere, Madrid sul Manzanarre, potremmo continuare all’infinito.

L’acqua nel nostro tempo

Tutte queste informazione tecniche mi sono servite per arrivare al nocciolo di questo articolo. Sappiamo perché l’acqua è indispensabile, conosciamo il suo valore, sappiamo tutti che è un bene prezioso. Eppure, da risorsa rinnovabile sembra si stia tramutando in non rinnovabile. La causa è facile da individuare, e si può descrivere con una sola parola: spreco. La maggior parte dell’acqua sulla Terra viene utilizzata per l’agricoltura e l’allevamento intensivo. Purtroppo, ne viene utilizzata una quantità superiore a quella effettivamente necessaria. Se ne fa un uso sconsiderato. Ne utilizziamo così tanta, e così velocemente, che non diamo nemmeno il tempo al ciclo idrologico di rigenerarne altra.

La natura ha le sue regole, i suoi tempi per agire. Noi non li rispettiamo, per questo consumiamo più acqua (ma anche altre risorse naturali) di quella che viene generata naturalmente in un unico ciclo. Per non parlare del fatto che questo consumo spropositato è ad opera dei soli paesi sviluppati. Ancora oggi infatti, milioni di persone non hanno accesso all’acqua potabile. Tutta quella che viene sprecata dai paesi ricchi, potrebbe essere utilizzata per aiutare le popolazioni in difficoltà.

L’acqua è sprecata

Questo modus operandi è disumano, antiecologico e, oserei dire, quasi antivita. E gli effetti di questo comportamento si conoscono da anni, non è di certo un problema sorto un anno fa. Eppure, non si è mai fatto niente per migliorarlo. Né a livello internazionale, né a livello locale.

Lo vediamo tutti i giorni. Spruzzini che vengono accessi per irrigare giardini pubblici il giorno dopo che ha piovuto. Fontanelle d’acqua senza un rubinetto che scorrono ininterrottamente. Tutta l’acqua che viene utilizzata per la produzione di frutta, verdura e carne, viene sprecata quando quel cibo è buttato via senza mai essere consumato. Senza parlare anche degli sprechi casalinghi, non facili da quantificare.

Io ho calcolato il consumo di acqua annuale della mia famiglia su sito di Altro Consumo, ed è risultato essere di 65 m3 annui. Sicuramente possiamo fare di meglio! Se volete calcolare il vostro basta cliccare qui.

Cosa sta succedendo?

È una notizia dell’inizio del 2018 quella che riguarda la siccità di città del Capo. A gennaio era stato previsto che a marzo la città sud africana avrebbe dovuto affrontare un periodo di grave siccità, evento a cui gli abitanti di una città ricca come quella, non erano di certo abituati e preparati. La causa è da attribuirsi alla ridotta quantità di acqua piovana, che negli ultimi 3 anni ha portato alla riduzione dei volumi dei bacini idrici destinati all’uso cittadino. L’esempio di città del Capo è il primo di una metropoli, appartenente a un paese ricco, che deve far fronte all’assenza di acqua. Nonostante le restrizioni adottate dal governo cittadino per il risparmio dell’acqua abbiano evitato la catastrofe, facendo posticipare al 2019 la data in cui si prevedeva sarebbe finita l’acqua, la vita della popolazione ne ha inevitabilmente subito le conseguenze, provando sulla propria pelle quanto l’acqua sia un bene prezioso che no va sprecato.

Un altro esempio di grave siccità è quello che ha interessato il lago Poopo in Bolivia, secondo bacino del Sud America per estensione. È un lago salato, privo di emissari che si alimenta grazie al fiume  Desaguadero, e la sua esistenza dipende dal bilancio locale tra le precipitazioni e l’evaporazione. È già successo in passato che questo lago si seccasse, ma il cambiamento repentino del clima fa temere agli studiosi che questi eventi possano aumentare di frequenza, fino a diventare definitivi. Per saperne di più, vi rimando a questo articolo interessante di National Geographic, riguardante proprio il lago boliviano.

Cosa succederà?

Io sono convinta che ad ogni problema ci sia una soluzione, quindi credo che esistano dei modi per ridurre lo spreco dell’acqua. Per farlo, bisognerà rinunciare alla comodità di usare l’acqua come e quanto vogliamo. Perciò mi chiedo se tutti saranno davvero disposti a fare questa rinuncia. Anche l’acqua, nel video, con la voce di Penelope Cruz se lo chiede, domandandosi se prima o poi, gli uomini invocheranno guerre in suo nome. La guerra, per gli uomini, è sempre un’opzione, ma, dice lei, non è l’unica opzione.

In questo articolo ho preferito le informazioni tecniche alle riflessioni personali, perché credo che ogni tanto sia necessario avere un approccio più pratico che emotivo per affrontare certi argomenti.

Il problema dello spreco d’acqua è sempre più concreto, e preferisco pensare alle possibili soluzioni, piuttosto che avere paura per quello che potrebbe succedere se non venissero trovate. E voi?

SILVIA ARBA

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